“Nella prefazione Tranfaglia distingue due interpretazioni correnti del rapporto fra intellettuali e fascismo: quella secondo cui il fascismo sarebbe stato, rispetto alla cultura italiana, un fenomeno epidermico e quella opposta che spiegherebbe ogni cosa con il tradimento degli intellettuali. Ritiene che entrambe siano sbagliate. Al contrario io ritengo che, non essendo affatto incompatibili (il ‘tradimento’ non costituisce una ‘nuova cultura’) siano entrambe giuste. Proprio perché la maggior parte degli intellettuali che ostentarono il loro fascismo erano dei ‘traditori’ e sapevano di esserlo (meglio ‘rosso’ che ‘morto’), la cultura tradizionale ne fu poco o punto toccata” N. Bobbio, op. cit., p.220, n.1.