A.S.Rugiu,in, C.Betti, LÃÂOpera Nazionale Balilla e lÃÂeducazione fascista, Firenze, La Nuova Italia, 1984, p.XIV. A conferma di questa interpretazione cito, fra gli altri, G.Genovesi: ÃÂIl fascismo, non solo per la scarsa propensione teoretica della sua classe dirigente, ma proprio per le stesse finalitàdi coinvolgimento emotivo delle masse e di mantenimento del potere a prescindere da qualsiasi merito, non comprende e non può comprendere una simile costruzione meritocratica. Accetta e fa propria la riforma perché non ha nessuna alternativa coerente e difendibileÃÂ. G. Genovesi, Storia della scuola in Italia dal Settecento a oggi, Roma-Bari, Laterza, 1998, p.125. GiàP. Gobetti nel 1923 affermava ÃÂLa riforma Gentile è più reazionaria che fascista. Le due cose si possono distinguere. La reazione fascista ha un colore latino, sovversivo, futurista. Gentile ha imposto alla scuola un abito lugubre, clericale, bigotto, un dotttrinarismo saraceno. Infatti come ministro si è dimostrato dogmatico, autoritario, dittatore di provinciale inaffidabilitààministro di anacronismoÃÂ.P. Gobetti, I miei conti con lÃÂidealismo attuale, in ÃÂRivoluzione liberaleÃÂ, 1 gennaio 1923. |