Non può e non deve sfuggire che la scelta di tale termine è direttamente collegata a quel più ampio indirizzo politico ed economico che, negli stessi anni, il governo fascista promuoveva. La bonifica culturale, esercitata attraverso forme più o meno violente, era in soluzione di perfetta continuità con le attività di bonifica agraria, e le scelte di autarchia industriale che il governo attuava.